NAS Bari: ancora sequestro di materiali destinati a contatto con gli alimenti

Il NAS di Bari continua i suoi controlli nel campo dei materiali destinati a entrare in contatto con gli alimenti. A seguito di un’ispezione effettuata presso due diverse aziende baresi, i militari pugliesi hanno effettuato il sequestro di oltre 50.000 contenitori in cartone per il trasporto di pizza in quanto privi delle previste indicazioni per la rintracciabilità. Il valore complessivo della merce oggetto della misura è di 7000 euro.

Nas Pescara: eseguite misure cautelari personali a carico di un veterinario e di due persone operanti nella filiera delle carni

I Carabinieri del NAS di Pescara, al termine di una articolata attività di indagine denominata “Sheep” afferente il settore degli animali da reddito, nella prima mattinata odierna hanno eseguito tre misure cautelari personali emesse del GIP del Tribunale di Teramo nei confronti del responsabile di uno stabilimento di macellazione della Provincia di Teramo e di un dipendente, entrambi ristretti al regime degli arresti domiciliari, e di un medico veterinario, in servizio al Dipartimento di Prevenzione della ASL di Teramo, sottoposto al divieto di dimora nella medesima Provincia, poiché resisi responsabili di numerosi reati tra cui quelli di falso materiale e ideologico, frode in commercio, commercio di sostanze alimentari nocive, simulazione di reato, omissione di atti d’ufficio.
I fatti risalgono al 2017, immediatamente dopo gli eventi sismici e l’emergenza maltempo che colpirono l’Italia Centrale, con particolare riferimento alla Provincia di Teramo, ove si verificarono decessi di diversi capi di bestiame in insediamenti zootecnici colpiti dalle calamità. Da quei fatti hanno avuto origine i primi accertamenti del NAS abruzzese che, coadiuvato dal 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara, hanno effettuato frequenti monitoraggi aerei sulle aree colpite, al fine di mappare e censire i danni e le aziende zootecniche effettivamente coinvolte.
Le indagini dei militari del NAS, coordinate dalla Procura della Repubblica di Teramo, tese a fare chiarezza sulla correttezza e regolarità della macellazione di capi ovi-caprini e bovini, hanno permesso di accertare responsabilità a carico dei soggetti colpiti dai provvedimenti della magistratura. In particolare, ai primi due vengono contestate numerose condotte illecite, consistenti nella manomissione di marche auricolari di capi destinati alla macellazione al fine di sottrarli ai controlli da parte del veterinario ufficiale, nell’aver messo in commercio carni pericolose per la salute umana poiché provenienti da animali non correttamente identificati, nonché differenti per origine e provenienza, in quanto animali adulti della specie caprina ma falsamente indicati come capretti, anche al fine di evitare, sugli stessi, il test per la ricerca dell’encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE), obbligatorio per i capi di età superiore a 18 mesi. Il Dirigente Veterinario è invece ritenuto responsabile di condotte “omissive”, consistenti nel non aver effettuato le prescritte visite ante mortem a capi destinati alla macellazione, non aver proceduto a richiamare le carni ottenute da tali macellazioni, aver prestato il proprio consenso alla loro bollatura sanitaria, aver sottoscritto documentazione atta a licenziare, per il consumo umano, carni non sottoposte a tutti i controlli obbligatori per legge nonché di essersi adoperato a dispensare consigli ad alcuni operatori del settore al fine di eludere le investigazioni.
Nel corso delle attività sono stati sottoposti a sequestro circa 200 marchi di identificazione di ovi-caprini, già utilizzati e illegalmente detenuti, una pinza realizzata artigianalmente per la rimozione di marchi auricolari, due carcasse di ovino adulto, macellate e non correttamente identificate nonché 22 capi ovini non identificati.

Gli allievi dell’Ipaa di Fabro conquistano la delegazione dei docenti dell’Est Europa

Una giornata all’insegna della condivisione e dello scambio culturale quella che si è tenuta presso l’Ipaa di Fabro venerdì 17 maggio. Gli allievi e il corpo docente della scuola, sotto la direzione della Dirigente Cristina Maravalle, hanno accolto la delegazione Proveniente dalla Bielorussia, Moldavia, Ucrania.
I partecipanti, tutti dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado dei paesi dell’est, sono giunti in Italia grazie allo scambio organizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II (FGPII). L’ iniziativa rientra nel Study Tour per scambi di best practices con l’Italia ed è inquadrata nel progetto “School Garden, Network of Business Incubators for the development of modern agricultural entrepreneurship, professional and social growth of young people in poor and suffering rural communities” ENI/2017/394-138 finanziato dall’Unione Europea, coordinato da Green Cross Belarus, del quale la Fondazione Giovanni Paolo II è partner tecnico.
Durante la mattinata i visitatori sono stati coinvolti nelle attività didattiche dell’Ipaa, sia partecipando alle lezioni in aula (anche in versione clil) che ai laboratori organizzati dagli allievi delle diverse classi.
La giornata è proseguita presso il comune di Parrano dove la delegazione è stata ricevuta dal sindaco Filippetti per poi visitare la cooperativa di comunità del comune e la scuola primaria, nell’ottica di continuità specifica del curriculum verticale dell’Istituto.
All’ora di pranzo il folto gruppo si è spostato presso la Poggiovalle Tenuta Italiana, sia per gustare l’ottimo pasto che per toccare con mano il modello vincente Made in Italy perseguito dalla struttura, uno dei più begli esempi di multifunzionalità agricola/ricettiva dell’area umbra.
La Tenuta Poggiovalle, fra l’altro, è una delle tante realtà imprenditoriali che ospitano con esito davvero apprezzabile gli allievi dell’Ipaa per Alternanza Scuola Lavoro.
“Un’esperienza più che positiva”, ha affermato la dirigente Cristina Maravalle, “che ci ha consentito di esportare il modello Scuola/ Territorio che stiamo portando avanti da alcuni anni e di mostrare anche ad illustri ospiti stranieri quanto sia fondamentale il supporto delle amministrazioni locali che ci sostengono quotidianamente”.

NAS: ancora controlli presso i mercati ortofrutticoli abruzzesi

Il NAS di Pescara, in collaborazione con la locale Compagnia Carabinieri, i Nuclei CC Ispettorato del Lavoro di Pescara e Chieti, il Nucleo Elicotteri CC ed il Gruppo CC Forestale, ha condotto un’attività ispettiva congiunta finalizzata alla verifica della regolarità delle attività imprenditoriali operanti all’interno di un mercato coperto insistente nell’area urbana del capoluogo adriatico.
Nel corso dei controlli, 16 operatori di vendita al dettaglio di ortofrutta sono stati sanzionati per le mancanze in materia di tracciabilità dei prodotti alimentari detenuti ed esposti in vendita, idoneità dei mezzi di trasporto utilizzati, congruità delle procedure di autocontrollo adottate, nonché etichettatura ed informazioni commerciali obbligatorie dei prodotti ortofrutticoli freschi di I e IV gamma.
Il responsabile dell’area mercatale è stato segnalato all’Autorità Sanitaria per le pessime condizioni igienico-sanitarie dei locali, per la presenza diffusa di volatili e relativi escrementi, nonché la polverosità dovuta alla presenza di un cantiere adiacente, potenziali vettori di contaminazione per gli alimenti esposti. Inoltre sono state rilevate criticità per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per le precarie condizioni igieniche dei ambienti. Pertanto, i Servizi della ASL di Pescara, intervenuti sul posto, hanno disposto la sospensione immediata di tutto il mercato coperto.
Complessivamente, l’intervento congiunto dei vari reparti dei Carabinieri ha consentito di operare il sequestro amministrativo di circa un quintale di ortaggi e frutta non tracciati, per un valore di circa 500 euro, sospendendo altresì l’attività di un’azienda a seguito dell’accertamento, da parte dei Carabinieri del NIL di Pescara e Chieti, di due operatori assunti con contratto d’impiego irregolare. Contestate, infine, tre sanzioni al codice della strada e ritirata una carta di circolazione a causa di varie irregolarità nella tenuta dei veicoli adibiti al trasporto della merce.

contraffazione di vini tipici

Nell’ambito dell’attività di contrasto alla contraffazione e sofisticazione nel settore vitivinicolo, il NAS Carabinieri di Alessandria ha svolto un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti – P.M. Dott.ssa Francesca DENTIS -, conclusasi con la recente condanna, emessa dal Tribunale di Asti, del titolare di un’azienda ubicata in provincia di Cuneo (CN), alla pena di mesi 6 di reclusione ed euro 6.000,00 di multa, per i reati di contraffazione di Indicazioni Geografiche Tipiche (Art. 517 quater C.P.), contraffazione di Indicazioni Geografiche (Art. 517 quater C.P.) e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

La sentenza scaturisce dagli esiti di un’attività investigativa, originata da un controllo presso un’azienda agricola e vitivinicola cuneese che ha permesso di stabilire che parte delle operazioni di vinificazione di uve nebbiolo delle vendemmie 2013, 2014, 2015 e 2016, atte alla produzione di vino Barolo DOCG, quali deraspatura, pigiatura, fermentazione e pressatura, erano state effettuate presso un altro stabilimento dell’azienda, situato in un’area non riconosciuta dal Disciplinare di Produzione del vino Barolo DOCG.

Il vino ottenuto, sebbene non avesse i requisiti per assurgere alla Denominazione di Origine, è stato presentato come “ATTO A DIVENIRE BAROLO DOCG” ed etichettato come “BAROLO DOCG”, a seguito del riconoscimento ottenuto dall’Organismo certificatore, tratto in inganno dalle false dichiarazioni riportate sui registri di vinificazione dell’azienda, indicanti operazioni inesistenti, di fatto mai avvenute presso la cantina autorizzata.

Il vino, quindi, anche se con le caratteristiche intrinseche del Barolo DOCG, per materia prima utilizzata e procedura seguita, è stato ottenuto in violazione alle norme imposte dal Disciplinare di produzione, e la condanna del titolare risulta essere la prima nei confronti di un viticoltore ritenuto responsabile di aver violato le norme contenute nel disciplinare di produzione, introdotte dagli stessi produttori per qualificare e valorizzare il particolare prodotte di quell’area geografica.

Con il provvedimento giudiziario, il Tribunale ha inoltre disposto la confisca e distruzione dei Contrassegni di Stato e registri di cantina, sottoposti a sequestro nel corso delle indagini preliminari, nonché di 258 ettolitri di vino atto a diventare barolo DOCG di varie annate, 692 bottiglie di vino falsamente attestato barolo DOCG, per un valore complessivo di 270.000 euro.

I COMPITI E L’ATTIVITÀ DEL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA AGROALIMENTARE PRESENTATE AL MONDO PRODUTTIVO DELL’AGROALIMENTARE

Il 22 maggio 2019, in Roma, presso la sede di Via Torino 44, si è tenuta la presentazione del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare ai rappresentanti del panorama produttivo dell’agroalimentare italiano.
Nel corso dell’evento, promosso dal Comandante, Col. Luigi Cortellessa, sono stati illustratii compiti e le prerogative istituzionali del Reparto speciale dell’Arma preposto alla tutela del comparto,le attività di controllo quotidianamente messe in atto dai Reparti Carabinieri Tutela Agroalimentare dislocati sul territorio per prevenire e reprimere le frodi agroalimentari ed il percepimento indebito dei contributi U.E. e nazionali a sostegno del settore, nonché i principali risultati operativi raggiunti nell’attività di contrasto.
L’incontro, a cui hanno partecipato numerosi presidenti, direttori e rappresentanti di associazioni, confederazioni e federazioni del comparto agroalimentare italiano, è stataanche l’occasione per un proficuo confronto con gli attori principali del mondo produttivo di un settore strategico per l’economia del Paese.

Controlli nel settore della ristorazione etnica e degli alimenti importati dall’estero

Diversi NAS in tutta Italia in questi giorni sono impegnati in controlli nel settore della ristorazione etnica e della filiera distributiva di alimenti provenienti dall’estero.
In tale ambito, i militari del NAS di Treviso, nel corso di un accertamento eseguito presso un deposito all’ingrosso, hanno rinvenuto e sequestrato amministrativamente circa 85 quintali di prodotti alimentari (salumi, dolci, preparati a base di carne, bibite ecc.) tutti recanti in etichetta un termine minimo di conservazione e una data di scadenza decorsi da diversi mesi. Gli alimenti, dal valore di circa 50.000 euro, erano stoccati promiscuamente ad altri in corso di validità, ed erano detenuti in difformità con quanto previsto dal manuale aziendale di autocontrollo.
Nella circostanza i Carabinieri hanno elevato anche delle sanzioni amministrative afferenti a carenze igienico-sanitarie.

Il NAS di Alessandria, invece, ha segnalato alla competente Autorità Sanitaria un cittadino cinese, legale responsabile di un ristorante sito in provincia di Cuneo. Nel corso di un controllo dell’attività, infatti, i militari hanno accertato gravi carenze igienico sanitarie dovute ad omesse operazioni di pulizia e sanificazione degli ambienti, stante la presenza di sporcizia diffusa e non rimossa da tempo, ragnatele ed insetti, all’interno dei locali adibiti a cucina e dispensa. Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’A.S.L. CN 2, intervenuto sul posto su segnalazione dei Carabinieri, ha emesso un provvedimento immediato di sospensione dell’attività, che ha un valore di circa 300.000 euro.

NAS Parma: intossicazione alimentare in mensa scolastica, due persone deferite all’A.G.

Il NAS di Parma, a seguito di ricovero di 18 alunni di una scuola materna e 14 di un asilo nido ubicati nella in Provincia di Piacenza per sospetta malattia trasmessa da alimenti, ha svolto indagini sull’attività di preparazione dei pasti presso la mensa comunale gestita da una ditta privata di Bologna.
L’esito degli accertamenti ha evidenziato la mancanza di una specifica formazione del personale di cucina nonché l’assenza di un efficace sistema di abbattimento della temperature dopo la cottura delle pietanze con conseguente utilizzo di procedure non idonee e il manifestarsi dell’episodio infettivo.
Un delegato della ditta privata di ristorazione ed una cuoca sono stati deferiti alla Procura di Piacenza.

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Avviso del: 10/05/2019