sequestrati in tutta Italia alimenti irregolari

I Carabinieri del NAS di Salerno, nell’ambito dei controlli svolti nel settore dell’industria conserviera, hanno rinvenuto all’interno di un deposito di conserve 97 tonnellate di pomodori pelati frazionati in barattoli recanti la banda stagnata (lamierino di ferro rivestito di stagno su uno o su entrambi i lati per renderlo compatibile con il contatto alimentare) danneggiata ed arrugginita, con conseguente fuoriuscita di prodotto, e ricoperti da un considerevole quantitativo di polvere e ragnatele.
La titolare del deposito è stata denunciata alla competente Autorità Giudiziaria e tutti gli alimenti sono stati sottoposti a sequestro per un valore pari a circa 80.000,00 euro.

Il NAS di Latina ha denunciato il titolare di un ingrosso di prodotti ortofrutticoli per aver stoccato alimenti vari (passata di pomodoro, tonno in scatola, ortofrutta e acqua minerale) in cattivo stato di conservazione e destinati alla vendita. Il titolare è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria; gli alimenti e i dieci box in cui erano riposti sono stati sottoposti a sequestro.

Il NAS di Bologna ha ispezionato uno stabilimento specializzato nella lavorazione di salumi ove ha proceduto al sequestro di una tonnellata circa di prodotti a base di carne, poiché privi di tracciabilità e scaduti di validità. Il titolare dell’azienda è stato sanzionato per un ammontare di 4.500 euro.

Il NAS di Perugia ha effettuato dei controlli nel settore dei ristoranti/pizzerie. Al termine degli accertamenti i militari hanno deferito in stato di libertà un cittadino extracomunitario in quanto l’attività che gestiva versava in pessime condizioni igieniche, caratterizzate dalla presenza diffusa di escrementi di topo su alimenti/materie prime, superfici, attrezzature e pavimento.
Durante il loro monitoraggio, i Carabinieri del NAS umbro hanno sequestrato complessivamente oltre mezza tonnellata di alimenti e hanno contribuito alla chiusura di due ristoranti per gravi carenze igieniche.

Il NAS di Parma, al termine di un’attività investigativa condotta con l’ausilio degli agenti vigilatori del consorzio del formaggio “parmigiano reggiano”, ha deferito una persona in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. L’indagato, legale rappresentante di un caseificio emiliano, è stato accusato di aver porzionato e confezionato sottovuoto del formaggio prodotto nel mese di dicembre 2018, già recante i marchi d’origine del “parmigiano reggiano”, senza attendere il periodo minimo di stagionatura (12 mesi) imposto dal disciplinare. Nel corso del medesimo accertamento, inoltre, gli operatori hanno rinvenuto del formaggio la cui etichetta vantava un periodo di stagionatura superiore a quello effettivo (oltre 15 mesi).
Per le irregolarità di cui sopra i Carabinieri hanno sequestrato penalmente 7 forme parzialmente sezionate di formaggio “parmigiano reggiano” e oltre 750 tranci del medesimo alimento, già sottovuoto, per un totale di oltre 8 quintali.

Il Direttore del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ASL di Foggia, a seguito di una segnalazione inviata da parte del locale NAS, ha disposto la chiusura di uno stabilimento vinicolo presso il quale i Carabinieri pugliesi avevano individuato ampliamenti strutturali non autorizzati e l’utilizzo di acqua priva di giudizio di idoneità, attinta da un pozzo artesiano abusivo.

Il NAS di Catanzaro ha effettuato dei controlli nel settore della produzione olearia. Nel corso dei loro accertamenti i militari calabresi hanno scoperto un frantoio che operava nonostante fosse privo dell’autorizzazione amministrativa, e un’altra struttura per la premitura delle olive affetta da gravi carenze igienico sanitarie e strutturali.
Il personale medico dell’A.S.P. di Vibo Valentia, informato dai Carabinieri, ha disposto la chiusura di entrambe le attività, dal valore totale vicino al mezzo milione di euro.

Anche il NAS di Pescara ha effettuato dei controlli nel settore del commercio oleario. A conclusione delle loro attività ispettive, i militari abruzzesi hanno segnalato amministrativamente ben 4 persone, tutte responsabili legali di diverse attività commerciali, e accusate, a vario titolo, di aver:
– omesso di rimuovere carenze igienico sanitarie e strutturali, nei rispettivi punti vendita e relativi depositi;
– esposto in vendita conserve vegetali in liquido di governo indicando erroneamente il prezzo di vendita al kg., riferito al peso lordo invece che al netto del peso sgocciolato.

Il NAS di Firenze, invece, al termine di un’ispezione eseguita presso un’azienda agricola toscana insieme al personale dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi di Firenze, ha proceduto al sequestro amministrativo di circa 1.300 bottiglie di vino e oltre 60 bottiglie di vino per delle irregolarità nell’etichettatura. La merce, dal valore di circa 50.000 euro, è stata sequestrata, mentre il proprietario dell’azienda è stato sanzionato per un importo di 4.000 euro.

Il NAS e il NIL (Nucleo CC Ispettorato del Lavoro) di Salerno, unitamente ai colleghi del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore (SA), hanno eseguito una verifica igienico sanitaria presso uno stabilimento campano dedito alla produzione di conserve.
Durante l’attività ispettiva gli operatori dell’Arma hanno:
– proceduto al sequestro amministrativo di 15 tonnellate di prodotti alimentari vari (pomodori cubettati e pelati) in quanto privi di indicazioni utili alla rintracciabilità;
– accertato la totale irregolarità della posizione lavorativa di un operaio italiano, impiegato nelle lavorazioni dei prodotti, sprovvisto di copertura assicurativa e non censito presso il centro per l’impiego;
– contestato violazioni amministrative per un totale di 5.000 euro.

Carabinieri NAS: 5 persone denunciate – quasi una tonnellata di formaggi sequestrata in Puglia

Il NAS di Salerno, in collaborazione con il Gruppo Carabinieri Forestale di Benevento e della locale ASL, ha effettuato dei controlli presso alcune macellerie campane.
Nel corso degli accertamenti, i militari hanno sequestrato:
– 5 carcasse ovine sprovviste di idonea documentazione;
– circa 200 marche plastiche per padiglioni auricolari di animali ancora intatte, detenute illecitamente dal titolare di uno degli esercizi commerciali;
– una carcassa ovina macellata clandestinamente;
– un capo ovino dotato di dispositivo identificativo elettronico corrispondente ad un differente capo animale;
– svariati farmaci veterinari, detenuti senza la necessaria prescrizione medica.
Per le violazioni di cui sopra 4 persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà.

Il NAS di Firenze, a conclusione di un’attività ispettiva eseguita presso una pescheria gestita da un cittadino extracomunitario, ha sequestrato penalmente circa un quintale di prodotti ittici freschi (pesci, granchi e vongole), parte dei quali di provenienza cinese, in cattivo stato di conservazione poiché tenuti a temperatura ambiente, all’interno di comuni sacchetti di plastica, non destinati al contatto diretto con gli alimenti.
Il titolare dell’esercizio commerciale è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.

Il NAS di Bari ha individuato, nel corso di un’attività ispettiva eseguita presso un caseificio pugliese, un piano interrato abusivamente adibito a cella di stagionatura. All’interno del locale erano custoditi quasi una tonnellata di caciocavalli stagionati avvolti da muffe e macchie nerastre, detenuti in assenza di autorizzazioni e in spregio ai requisiti igienico sanitari.
Il personale dell’ASL/BA, intervenuto su segnalazione dei militari, ha disposto l’immediata chiusura del deposito abusivo. Gli alimenti, dal valore di 7.500 euro circa, sono stati sequestrati.

Carabinieri NAS Latina: controlli e sequestri nel basso Lazio

Il NAS di Latina, nell’ambito di una serie di controlli eseguiti presso degli stabilimenti industriali siti nel basso Lazio, ha sequestrato:
– una tonnellata e mezzo circa di olive in salamoia, risultate mancanti di informazioni obbligatorie in etichetta e informazioni relative alla rintracciabilità;
– 30 confezioni di vegetali sott’olio, esposti in vendita nonostante una data di scadenza superata.
Il valore degli alimenti vincolati è di oltre 5.000 euro, mentre quello delle violazioni amministrative contestate è di 13.500 euro.