Street Food Festival 2018 a Solbiate (CO)

Dal 22 al 24 giugno torna a Solbiate (CO), in Piazza Roma dopo il grande successo dello scorso anno, il weekend di festa che unisce i piaceri della vita: goloso street food con tantissime specialità di cucina da strada dolci e salate gourmet per tutti i gusti, buona musica dal vivo tutte le sere, fresca birra selezionata di qualità e tanto divertimento con animazione per grandi e piccini.

Da che mondo è mondo, Gusto e Divertimento sono simboli della vita stessa, inscindibilmente legati al piacere dei sensi più nobili, all’aggregazione e alla socialità. Entrambi sono in continua evoluzione, legandosi alla ricerca, alla sperimentazione, al mutare dei tempi, fondendo culture e orizzonti: questo e molto altro allo Street Food Festival 2018 a Solbiate.

La tre giorni porterà in Piazza Roma Street Food con operatori gourmet e tantissime specialità di cibo da strada dolci e salate per tutti i gusti, musica dal vivo tutte le sere, birra selezionata di qualità e artigianale, con servizi bar e ristorazione attivi tutto il giorno, anche con possibilità di asporto e take-away e un’area bimbi con animazione anche per i più piccoli.

L’offerta food comprende, tra le tante pietanze, focacce farcite con salumi e formaggi di qualità, plin piemontesi, gnocco fritto, arrosticini abruzzesi, hot dog, burger, specialità alla griglia e molto altro.

Per gli amanti della buona musica, invece, un fitto programma di concerti dal vivo: venerdì 22 giugno i VASCO REVOLUTION ripercorreranno i grandi successi di Vasco Rossi; sabato 23 Tributo a Ligabue con LIGA Channel; domenica 24 Made In Italy – Italian Tribute Band, per scatenarsi sulle note del meglio della canzone italiana.

Lo Street Food Festival è un evento di organizzato e promosso dal Comune di Solbiate con Italia on The Road – Cibo Da Strada. L’ingresso all’evento è sempre gratuito.

Titolo dell’evento: Street Food Festival a Solbiate (CO)

Dal 22 al 24 giugno torna a Solbiate (CO) in Piazza Roma lo Street Food Festival 2018. Tre giorni con operatori gourmet e tantissime specialità di cibo da strada dolci e salate per tutti i gusti, musica dal vivo tutte le sere, birra selezionata di qualità e artigianale.
Luogo: Centro di Solbiate (CO)
Indirizzo: Piazza Roma, Solbiate (CO)

Organizzazione: Comune di Solbiate con Italia on The Road – Cibo Da Strada

Sito web per approfondire: http://www.comune.solbiate.co.it/

Sol Festival e Albea Day

Buona musica, sano divertimento e invitanti degustazioni eno-gastronomiche costituiscono il ricco menu dell’edizione 2018 del ‘Sol Festival’, l’imperdibile evento promosso dalla ‘Cantina Museo Albea’ di Alberobello, tra le più antiche e accreditate aziende vitivinicole del territorio dei trulli.

Giunto alla terza edizione, il festival si terrà ad Alberobello domenica 17 giugno nel grande piazzale della Cantina, in via Due Macelli, 8. Sul palco dalle ore 21 si esibirà la ‘Rimbamband’, un gruppo composto da cinque straordinari musicisti un po’ suonati che incantano, creano, illudono, emozionano, demistificano, provocano, giocano. Una formazione eclettica, frizzante, folle, bizzarra, gustosa e scatenata che diverte e si diverte grazie al vivido sapore ironico delle sue interpretazioni musicali più che originali, in spettacoli che ‘usano’ la musica per viaggiare anche al di là di essa.

Prima (dalle ore 19.30) e dopo lo spettacolo si potranno degustare una selezione di vini etichettati Albea, anche nuovissimi come il ‘Ruffiano’ e ‘R’ose’, i cocktail preparati dalla ‘Polidori’ con i vini Albea e i salumi pregiati lavorati dall’alta norcineria ‘Renzini’. L’area degustazioni sarà allestita in una suggestiva cassa armonica illuminata da migliaia di lucine colorate. Sarà possibile anche visitare il museo del vino.

L’evento prende il nome da uno dei più importanti vini prodotti dalla Cantina: il ‘Sol’, primitivo di Gioia del Colle in purezza, affinato in barrique per 15 mesi, vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero. E’ patrocinato dal Comune di Alberobello ed è sponsorizzato dalle aziende ‘Agrusti’, ‘Faniulo’, ‘Coffè Net’ e dalla ‘Banca Popolare Pugliese’, agenzia di Alberobello.

Parteciperanno all’evento anche gli ospiti internazionali dell’ ’Albea Day’, la giornata di approfondimento ideata dall’Albea con l’intento di condividere con i suoi migliori clienti e collaboratori i progetti, le ricerche e le tendenze. Ogni anno questa occasione di incontro dà l’opportunità ai partecipanti di conoscere le linee guida della cantina e collaborare fattivamente alla loro realizzazione. La giornata, infatti, oltre a rappresentare un momento formativo e di conoscenza ospita anche un tavolo di discussione promosso per condividere le strategie a medio lungo termine dell’azienda alberobellese.

‘Il Sol Festival e l’Albea Day – afferma Claudio Sisto, enologo ed amministratore della Albea – sono due iniziative che si rivolgono a target diversi ma ugualmente interessanti per il percorso che l’azienda ha deciso di intraprendere ormai da qualche anno. Ci piace l’idea di offrire ai clienti, agli amanti del vino, ai distributori, agli agenti, ai vignaioli e ai collaboratori un’occasione unica per conoscere, riflettere, partecipare e divertirsi. L’obiettivo – conclude Claudio Sisto – è rendere tutti partecipi di un progetto che sta conducendo i vini Albea ad imporsi sui mercati italiano ed esteri per la loro piacevolezza, caratteristica che ereditano direttamente dal territorio dei trulli, tra i più veri dispensatori di profumi, colori e sapori tipici dei migliori vini del Mezzogiorno d’Italia’.

Il programma dell’Albea Day 2018 si aprirà domenica 17 giugno con un tour tra le vigne inserite nell’ambizioso progetto di filiera ‘Albea Land’ e si concluderà lunedì 18 giugno con un evento, suddiviso in tre parti. La prima sarà dedicata alla presentazione dei risultati registrati dall’accordo di filiera (con la sua politica degli incentivi e la tutela del vigneto e dei vitigni storici) e dalla ricerca condotta sulla maturazione controllata del Primitivo di Gioia e del Nero di Troia nella cella di appassimento, nonché all’importanza del sughero nell’affinamento dei grandi vini. La degustazione delle nuove etichette condotta dall’esperto Luca Maroni, punto di riferimento in ambito internazionale per chi ama il vino, autore dal 1993 dell’ ‘Annuario dei miglior vini italiani’ caratterizzerà il seconda parte, mentre la terza e conclusiva ospiterà la cerimonia di premiazione dei vignaioli, degli agenti di commercio e dei clienti che nel 2017 si sono distinti per aver contribuito a diffondere l’attività dell’Albea in Italia e all’estero.

Per saperne di più sugli eventi in programma contattare lo 080.4323548.

Titolo dell’evento: Sol Festival e Albea Day

Torna il ‘Sol Festival’ organizzato dalla ‘Cantina Museo Albea’ di Alberobello (BA). Domenica 17 giugno 2018, dalle ore 21, divertente concerto della ‘Rimbamband’ e invitanti degustazioni eno-gastronomiche. In contemporanea si svolgerà anche l’edizione 2018 dell’ ‘Alba Day’, l’evento ideato con l’intento di condividere con i migliori clienti e collaboratori i progetti, le ricerche, le tendenze della Cantina.
Luogo: Cantina Museo Albea – Alberobello (BA)
Indirizzo: via Due Macelli, 8 – Alberobello (BA)

Organizzazione: Cantina Museo Albea

Sito web per approfondire: http://www.albeavini.com/

Su Facebook: https://www.facebook.com/cantinamus

Calici e Forchette a Palazzo

A Gorizia le eccellenze dell’enogastronomia
Oltre 20 produttori locali e d’oltreconfine saranno protagonisti a Calici & Forchette a Palazzo.

Sono 27 i produttori delle eccellenze dell’enogastronomia del territorio e d’oltreconfine protagonisti della prima edizione di “Calici & Forchette a Palazzo”, in programma venerdì 15 giugno 2018 a Palazzo Coronini Cronberg a Gorizia.
Evento nell’evento sarà l’opportunità di visitare le suggestive cantine della casa museo solitamente inaccessibili al pubblico, con la possibilità di un’esclusiva degustazione di Riserva Massima 1999 di Braide Bianco Igt Venezia Giulia di Gaspare Buscemi.
Per tutta la sera, inoltre, i partecipanti potranno assaporare le specialità di aziende agricole, aziende vinicole, ristoranti e altre produzioni gastronomiche locali. Nelle specifico le realtà partecipanti sono: Tenuta Villanova, Petrucco, Castel San Mauro, Korsič, Amandum, Fiegl, Associazione Slovena Donne del Vino, Paolo Caccese, Skok, Alessio Komjanc, Gaspare Buscemi, Marco Felluga, Russiz Superiore, Goriziana Caffè, Devetak Sara, Fattoria Antonič, Pane Pace, Masseria Dauna, L’Oca Golosa, You Sushi, Cooking Paola, La Chef Mobile, PButtery e la Delegazione di Gorizia degli Assaggiatori di Grappa.

La serata, promossa dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg e organizzata da Eventiva in collaborazione con iMagazine, accompagnata dall’intrattenimento musicale dei Musique Boutique, inizierà alle ore 19 (visite guidate aperte dalle ore 18.30). Oltre alle degustazioni dei prodotti presenti, il biglietto di ingresso all’evento – acquistabile a 25 euro presso la biglietteria del Palazzo – comprenderà anche la visita guidata all’interno di Palazzo Coronini Cronberg.

Per informazioni: www.eventiva.it e Facebook

Titolo dell’evento: Calici e Forchette a Palazzo

Calici e Forchette a Palazzo, in programma venerdì 15 giugno 2018 a Palazzo Coronini Cronberg a Gorizia. Per tutta la sera, inoltre, i partecipanti potranno assaporare le specialità di aziende agricole, aziende vinicole, ristoranti e altre produzioni gastronomiche locali. Inoltre un’esclusiva degustazione di Riserva Massima 1999 di Braide Bianco Igt Venezia Giulia di Gaspare Buscemi.
Luogo: Palazzo Coronini Cronberg – Gorizia
Indirizzo: Viale XX Settembre, 14 – Gorizia

Organizzazione: Eventiva

Sito web per approfondire: http://www.eventiva.it

Intervista ad Agostino Macrì

Continuano le interviste di frodialiemntari.it, questa volta abbiamo chiesto ad uno dei massimi esperti di sicurezza alimentare di rispondere ad alcune nostre curiosità.
Il personaggio sottoposto al fuoco di domande è Agostino Macrì poliedrico uomo, apprezzato dal mondo scientifico e consumristico per la sua sagacia e intelligenza. Ma chi è Agostino Macrì?

Ha lavorato all’Istituto Superiore di Sanità come responsabile del Dipartimento di Sanità PubblicaVeterinaria e Sicurezza Alimentare. Ha pubblicato oltre 200 lavori su riviste scientifiche. Ha fatto parte di Comitati Tecnici Scientifici nazionali ed internazionali (Ministeri Salute e “Agricoltura”, Commissione dell’Unione Europea, Codex Alimentarius, EMEA, EFSA). Attualmente collabora con l’Unione Nazionale Consumatori dove è responsabile del “blog” www.sicurezzalimentare.it . Ha l’incarico di insegnamento “Ispezione degli Alimenti” presso il Campus Biomedico di Roma

1) Gentilissimo dottore, lei è stato dirigente dell’Istituto superiore di Sanità, quando ha scelto di collaborare con l’UNC?

Da quando sono andato in pensione. Ho ritenuto opportuno di mettere a disposizione dei cittadini le conoscenze che ho acquisito nel  corso di oltre 45 anni di lavoro nel settore della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria. Nell’UNC ho trovato una ottima accoglienza ed un ambiente giovane e motivato.
2) Negli ultimi tempi ha scritto degli interessanti articoli sull’OGM, prendendo posizioni che si discostano da quelli tradizionali, a cosa si deve questa sua posizione?
Le posizioni che Lei chiama tradizionali, a mio avviso, sono basate prevalentemente su presupposti ideologici che  poco hanno a che vedere con le basi scientifiche. Con gli articoli che ho scritto ho cercato di illustrare nel modo più semplice cosa sono gli OGM, quali sono i pericoli ed anche i potenziali benefici che ne possono derivare.
3) la tecnologia può essere quindi valido strumento per tutelare la salute dei consumatori?
Le innovazioni tecnologiche, inclusi gli OGM, sono di fondamentale importanza per tutelare la salute dei consumatori. Bisogna ricordare che per “sicurezza alimentare” si deve intendere anche una adeguata disponibilità di cibo.  Pochi sanno, o fanno finta di non sapere, che ci stiamo avvicinando pericolosamente alla fine dell’abbondanza di materie prime alimentari che in Italia importiamo in grande quantità. Quando sui mercati internazionali cominceranno a scarseggiare i cereali, la soia, la carne, il pesce, lo zucchero ecc., ci troveremo con tutta probabilità a cercare di incrementare le nostre produzioni primarie. Dovremo anche cercare di sfruttare al meglio ogni risorsa disponibile e le innovazioni tecnologiche  saranno fondamentali anche per la nostra industria alimentare.
4) Oggi tutti parlano di frodi alimentari, tutta questa mediaticità, è positiva?
Quello che conta è la sicurezza degli alimenti che sono a disposizione dei cittadini. La “mediaticità” è assolutamente negativa, soprattutto quando non ci sono pericoli concreti per la salute pubblica. Ho la netta sensazione  che certi interventi mediatici siano “pilotati” per favorire o avversare determinati interessi economici.
5) I consumatori e la crisi: un binomio di cui si parla molto anche nel settore alimentare. Qual è la situazione delle famiglie italiane e quanto incidono sulla sicurezza alimentare?
Paradossalmente la crisi economica può avere dei riflessi positivi. In primo luogo si potrebbe avere una forte riduzione degli sprechi alimentari. I cittadini inoltre sono stimolati a fare attenzione agli acquisti e, forse, anche ridurre i consumi che, obiettivamente, sono eccessivi. La cosa però non fa certo piacere alle aziende alimentari ed agli esercizi commerciali.
6) Secondo lei, questa crisi  sta mutando l’approccio al consumo dei consumatori? E in che modo?
I cittadini cominciano forse a capire che gli alimenti presenti nei canali commerciali legali sono molto sicuri. Fanno più attenzione alle etichette, alla data di scadenza e quindi i loro acquisti sono maggiormente consapevoli e valutano anche con sempre maggiore attenzione il rapporto qualità/prezzo
7) Le frodi alimentari sono all’ordine del giorno ma per fortuna i controlli delle forze dell’ordine non mancano. La repressione è sufficiente, oppure è necessario attuare altre azioni?
Le frodi sono delle eccezioni e non si possono considerare all’ordine del giorno. Peraltro alle volte si tratta di problemi che non hanno niente a che vedere con la sicurezza degli alimenti. Penso che sia più importante accentuare le attività di prevenzione, come peraltro è stato indicato dall’Unione europea con il “Pacchetto Igiene” . Non sembra però che i Regolamenti Comunitari siano conosciuti a dovere.
8) Come incidono gli scandali del settore alimentare sul carrello della spesa degli italiani?   I consumatori italiani cosa pensano e cosa sanno della sicurezza alimentare?
Gli scandali possono incidere anche pesantemente sul carrello della spesa degli italiani e questo dipende dallo scarso livello di informazione dei cittadini. Basti pensare che siamo riusciti a crearci danni imponenti con problemi inesistenti come è avvenuto  con l’influenza aviaria.
9) I consumatori italiani conoscono l’italian sounding? E secondo la sua decennale esperienza nel settore durante gli acquisti, i consumatori tengono conto di questo fenomeno delittuoso?
A mio avviso l’”italian sounding” è un problema di carattere economico che va nettamente scisso dalla sicurezza degli alimenti. E’ interesse dei cittadini concorrere a tutelare le produzioni nazionali; non si deve però dire che certi alimenti siano migliori o peggiori di altri. D’altro canto non bisogna neanche penalizzare le aziende italiane che utilizzano materie prime di importazione: se lo fanno è perché non le trovano in Italia. Esiste poi il pericolo che le nostre aziende delocalizzino le produzioni in altri Paesi che possiedono materie prime e manodopera basso prezzo: a quel punto oltre al danno potremmo avere anche la beffa in quanto potremmo essere costretti a importare i prodotti “italian sounding”.
10) Quali strategie sono messe in campo dalle associazioni dei consumatori per garantire i cittadini nell’acquisto dei prodotti alimentari e cosa potrebbero fare di più le istituzioni?
A mio parere le associazioni dei consumatori, nel loro complesso, fanno poca informazione e sono molto sensibili alle “lusinghe” degli “scoop” scandalistici. Noi dell’Unione Nazionale Consumatori vogliamo tenerci lontani da questo trend, ma non è facile proporre ai nostri colleghi strategie condivise, perchè alcuni (che io definisco “smaniosi” di visibilità personale) scelgono di cavalcare gli “scandali”, piccoli o grandi, ogni qualvolta se ne presenta l’occasione. Le Istituzioni, da parte loro, potrebbero fare molto di più: esiste una grande frammentazione di competenze nella gestione dei pericoli alimentari e questo non facilita una buona collaborazione tra chi fa prevenzione e chi fa repressione. La conseguenza è che i “furbi” riescono spesso a sfuggire ai controlli  anche se, fortunatamente, non fanno molti danni alla salute dei cittadini. Su questo ed altri argomenti, vorrei però segnalare gli approfondimenti contenuti nel blog www.sicurezzalimentare.it a cui tutti possono contribuire con commenti e critiche.
ANNA ZOLLO

Olio extravergine di oliva, frodialimentari.it intervista Paolo Russo

L’articolo del New York Times ha messo in fibrillazione il mercato dell’olio extravergine di oliva made in Italy,  per cercare di capire cosa sta succedendo  e le possibili ripercussioni abbiamo chiesto a Paolo Russo, già presidente della Commissione della Camera dei Deputati  nella scorsa legislazione, alcune riflessioni.
Durante la sua presidenza, moltepolici le norme emanate sulla tutela del made in Italy, e dell’olio extravergine di oliva.
Nei giorni scorsi, la redazione si è occupata del caso, quindi abbiamo ritenuto necessario cercare di spiegare ai nostri lettori, in modo chiaro, grazie alla vasta esperienza dell’ONLE PAOLO RUSSO, la situazione. Nei prossimi giorni inoltre pubblicheremo una intervista complessa dove si confronteranno i diversi attori sociali che operano nella filiera dell’olio extravergine di oliva Made in Italy di qualità.

Presidente cosa ne pensa dell’articolo uscito sul new york times che attacca la genuinità dell’olio extravergine di oliva italiano?
Il NYT dice delle mezze verità, con un mezzo molto efficace ma la verità è difficile racchiuderla in un fumetto che appare vada a braccetto con azioni di disturbo e anti tutela del vero olio extra vergine made in Italy. Voglio dire che appare sospetto che lâ �™attacco viene dagli USA dove è notorio che il made in Italy sia il prodotto più ricercato e apprezzato. Questo, forse, dà fastidio a qualche azienda che non vuole bene all’Italia e che vuole sostituire sugli scaffali il nostro prodotto? Le domande sono tante. L’esperienza però mi insegna che certe cose non accadono per caso.
Ci sono dei presupposti affinché questo articolo dovesse essere pubblicato?
Il NYT ha sollevato un problema e non possiamo sottovalutarlo. Non mi indigno per quello che scritto. La stampa è libera. E’ un suo problema sé chi ha disegnato e forse ha anche scritto “sotto dettatura” di qualche interesse. Il problema delle regole di trasparenza esiste, in questo settore, non riguarda l’Italia. Se la legge salva olio, che la Commissione da me presieduta nella scorsa legislatura fosse stata applicata anche negli USA, il NYT non avrebbe potuto scrivere quelle cose in questo modo. Da noi le leggi ci sono, da loro invece, diciamo c’è un po’ più di libertà di circolazione delle merci e questo non li autorizza a dire certe cose.
Il fatto che si indichi Napoli ed il Porto quale luogo di smistamento dell’olio “tagliato” avrà ripercussioni su una regione già   tanto bistrattata?

Le rispondo con una metafora “certe bugie fanno già il giro del mondo nello stesso tempo in cui al mattino la verità si sta mettendo ancora le pantofole”. C’è troppo fumetto nelle verità che si vogliono raccontare.
Cosa si può fare per rispondere ad un attacco così grave?
Confrontandosi con la stampa americana e non solo e informando correttamente i consumatori statunitensi sul vero olio extra vergine di oliva di alta qualità italiana. Dobbiamo però anche isolare certi comportamenti che non fanno bene al Made in Italy.
Chi deve difendere i bravi imprenditori, e agricoltori che cercano di immettere sul mercato prodotti di eccellenza italiana?
Il Parlamento ha varato una legge che tutela il vero olio extra vergine di oliva italiano. Ci dicono che i princìpi di questa legge potrebbero essere applicati ad un più articolato provvedimento che diventi una legge quadro in difesa di tutto l’agroalimentare di eccellenza del made in Italy. Basterebbe applicarla per avviare un processo virtuoso nei comportamenti di tutta la filiera e non solo della buona rappresentanza del settore. Ho sempre il sospetto, però, che vi sia una coincidenza che certi attacchi al made in Italy abbiano, forse, qualche pezzo di regia nel nostro Paese perché non so spiegarmi l’indignazione di certe categorie, che notoriamente hanno fatto grandi cose per il made in Italy. Forse sarò in errore, ma la loro pronta agitazione mi inquieta al pari del danno che certi fumetti provocano nell ’opinione pubblica.

Anna Zollo

Cibo biotecnologico : tra globalizzazione e rischio di sviluppo agro-alimentare insostenibile

I testi sulla alimentazione e sui rischi in cui è possibile incorrere le librerie sono piene. Testi divulgativi testi scientifici. Non tutti riescono nell’intento di far riflettere. Molte volte ( quasi sempre) si tratta di libri scritti “copiando” articoli di giornali e ordinanze, ma nel mare magnum della letteratura in materia cercando con attenzione senza farsi “abbagliare” da titoli eclatanti è possibile scovare delle chicche, che anche se non di ultima uscita, sono riuscite nel loro intento, quello di fornire informazioni usando si termini tecnici ma scritti in moda da essere comprensibile ai più.
Se infatti è vero che quando si scrive un testo si deve raggiungere il vasto pubblico per informarlo e per formarlo, scuotendo la loro psiche dall’altro è necessario anzi direi fondamentale usare delle terminologie corrette e soprattutto affrontare temi di così vasta importanza in modo serie senza “scivolare “ su facili stereotipi.
Questo ed altro è possibile trovare nel libro uscito quasi 15 anni fa ma ancora attualissimo, forse direi precursore dei tempi, “Cibo biotecnologico-tra globalizzazione e rischio di sviluppo agroalimentareinsostenibile” scritto da Carmine Nardone con un contributo inedito di una delle pioniere dell’economia ambientale Laura Conti.
L’autore, nella sua opera, riesce a coniugare al meglio il rapporto che esiste fra tradizione ed innovazione, cosa non semplice.
Uomo rigoroso e attento studioso mette in risalto la luce e le ombre di un tema controverso quale quello delle biotecnologie legate al settore primario, enfatizzandone le peculiarità e la rilevanza scientifica ma anche sottolineando la pericolosità se messe nelle mani di persone sbagliate. Egli infatti afferma la rilevanza della perdita di biodiversità ne caso in cui si tengo conto solo della tecnologia dimentcandosi dei sistemi biologici. Egli afferma infatti: è evidente che nell’analizzare una tecnologia è necessario riflettere su nove regole e nuovi diritti tali da collocare la biotecnologica in un contesto concreto di sicurezza, capace di esaltare gli aspetti più positivi ( applicazione per lo smaltimento dei rifiuti, applicazione terapeutica etc) e di ridurre quelli potenzialmente negativi e rischiosi. Tanti gli spunti che è possibile trovare leggendo il libro e tante le problematiche ancora irrisolte e da tener presente. Una fra tutte quelle sul concetto di sicurezza alimentare quale scelta strategica della qualità globale dei sistemi agro-alimentari.

Cibo biotecnologico : tra globalizzazione e rischio di sviluppo agro-alimentare insostenibile
/ Carmine Nardone ; prefazione di Luciano Violante ; contributo inedito di Laura Conti
Dati editoriali: Benevento : Hevelius.
Data di pubblicazione: 1997
Contributore: Conti, Laura <1921-1993>
Identificativo: info:sbn/RAV0298492

PIETRO PARISI Un cuoco contadino, i volti della sua terra

Quando l’amore per la propria terra supera qualunque tipo d premio.
Questo è quello che mostra l’esperienza di Pietro Parisi, che si irrigidisce se lo si chiama chef, ma che si illumina se la chiami cuoco contadino. Un vero e proprio paladino delle tradizioni legate sia a Palma Campania sua terra di origine che alla sua amata Campania Felix Un uomo che ha mostrato, a chi lo aveva definito un moderno don Chisciotte, come a combattere contro i mulini a vento a volte si ha la meglio.
La sua caparbietà e voglia di emergere si era già intravista quando in giovane età ha deciso di abbandonare tutto e tutti per andare a studiare con Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi. Negli anni della sua gioventù ha però dimostrato come il successo a tutti i costi non è sempre il meglio che una persona si possa aspettare. Arrivato giovanissimo ad un successo internazionale, avendo avuto la possibilità di fare esperienze anche all’estero, soprattutto nei paesi arabi, ha deciso di mollare tutto e di seguire il sogno di sua nonna, sua musa ispiratrice. Realizzare cibo buono con prodotti di eccellenza della sua terra
Per descrivere la filosofia di Parisi, che ben è illustrata nel suo libro PIETRO PARISI
Un cuoco contadino, i volti della sua terra, edito dalla Marotta e Cafiero, si possono prendere a prestito le parole di Italo Calvino, che nella sua opera Sotto il sole del Giaguaro affermava che”per vivere un territorio era necessario “ introitarne il suo cibo o, ancor meglio, mangiare il territorio….”
La capacità di Pietro Parisi è stata infatti quella di portare alla ribalta sia nazionale ma anche internazionali i valori della “cenerentola” gastronomia quella legate alle tradizioni ed ai piatti poveri. Dove ingredienti semplici ma di estrema qualità possono deliziare più di un piatto di alto profilo gastronomico.
Olio, pomodori, pasta che con sapienza maestria possono estasiare i palati dei più difficili
gastronauti .
Il cibo quindi, come dice Montanari, non deve essere visto come semplice oggetto della partica alimentare ma sintesi di dimensioni soggettive derive dalla cultura dell’individuo. Il cibo è evocativo di loghi persone relazioni in quanto è frutto di riflessioni, modificazioni, creazioni
artifici che lo rendono elemento culturale. Il cibo quindi alimento dell’io: nutre a dare speranze, aspettative, diventa quindi espressione di un’esperienza sensoriale che scavalca i confini dello spazio e del tempi riportandolo a luoghi e a momenti familiari.
Parsi quindi, nel suo lavoro ha fatto suo quanto affermato da Teti
“ il cibo una forma di difesa di un’identità culturale, elette il bisogno di riconoscersi e di
aggregarsi. Il bisogno di trovare senso e posto in un nuovo luogo vengono segnati da un
attaccamento ai cibi.
Parisi in questo libro parla di ricette, ma soprattutto di storie, come dice Elsa di Gati nella sua introduzione al volume parla sei volti dei suoi artigiani del Buon cibo “ I volti sono campi arati, i solchi fatti di terra e di sudore, i profumi e la tradizione di ciò che fu, e che per fortuna ancora è. Triangolo virtuoso: facce, piatti e zolle sono frutto della stessa cosa.”
In questo libro si trovano non solo ricette ma stralci dei luoghi e dei territori dove è vissuto e dove vive tutt’ora Parisi, delle identità culturali e le radici contadine. Si racconta la storia si mostra il viso di chi produce.
Ogni piatto e ricetta è accompagnato da vecchi ricordi e belle ed intense fotografie di famiglia. Per ogni ricetta un focus sull’ingrediente che ne rende unico il gusto. Troviamo la pellecchiella, l’ Erba pucchiacchella
Nel libro quindi si legge non solo l’amore per la sua terra, per la buona tavola ma anche e
soprattutto per la sua famiglia. Il libro consente di intravedere i valori di un popolo che
quotidianamente lotta, per la rinascita di un territorio a volte abbandonato e strumentalizzato.
Con questo libro Pietro Parisi ha anche voluto rendere omaggio a quelli che sono i veri tutori della tipicità dell’oro campano ed Italiano: le eccellenze del made in Italy.

 

PIETRO PARISI Un cuoco contadino, i volti della sua terra
Marotta e Cafiero editore
(collana In pentola)
2015, 112 p.