Il NAS di Bologna, nel proseguire l’attività di vigilanza nel settore delle carni, ha eseguito un accesso ispettivo presso una ditta modenese.
Nel corso del controllo, i militari hanno effettuato il sequestro cautelativo di 36 tonnellate di materie prime di lavorazione (salumi, prosciutti, formaggi, carni cotte), in quanto recanti un termine di conservazione superato.
Il valore della merce sequestrata è di 370.000 euro. Il legale responsabile dell’azienda è stato sanzionato per un importo di 2.000 euro, ed è stato segnalato all’Autorità Sanitaria Locale.
Il NAS di Palermo, a conclusione di un’ispezione igienico sanitaria effettuata unitamente ai colleghi dell’Arma Territoriale presso un’azienda ittico – conserviera, ha proceduto al sequestro penale di oltre 7 tonnellate di tonno.
Il prodotto, originariamente surgelato, è stato rinvenuto in cattivo stato di conservazione in quanto posto all’esterno dello stabilimento, alla luce diretta dei raggi solari, al fine di velocizzarne lo scongelamento per la successiva lavorazione.
Il legale responsabile della ditta è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per aver detenuto gli alimenti in cattivo stato di conservazione. Il valore del sequestro ammonta a circa 80.000 euro.
Il NAS di Firenze, al termine di alcuni accertamenti esperiti presso una società di importazione e vendita all’ingrosso di generi alimentari, ha deferito un cittadino extracomunitario all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio e vendita di alimenti nocivi. Nel corso del controllo, infatti, i Carabinieri hanno sottoposto a sequestro penale:
quasi 10.000 confezioni di granulato per brodo che, sottoposto ad analisi di laboratorio, è risultato contenere alimenti di origine animale non dichiarati in etichetta;
oltre 400 confezioni di una bevanda asiatica le cui etichette non riportavano, tra gli ingredienti, la presenza del latte, allergene alimentare, con conseguente pericolo per la salute del consumatore.
Gli uomini del NAS di Udine sono stati impegnati in un’attività di indagine con il personale del locale Ispettorato Centrale Repressione Frodi, e finalizzata ad accertare i reati di concorso in frode commerciale e nella contraffazione di prodotti tutelati dal marchio D.O.P.
Nell’ambito dell’attività investigativa, che ha avuto come obbiettivo una cantina friulana, i Carabinieri hanno dato esecuzione a un decreto emesso dal Tribunale di Pordenone, che ha disposto il sequestro preventivo di 30 milioni di litri di vino di varie tipologie, per un valore totale di 40 milioni di euro.
Anche il NAS di Alessandria ha effettuato una serie di ispezioni finalizzate a contrastare la contraffazione ed adulterazione nel settore vitivinicolo.
Al termine delle attività di controllo, effettuate con la collaborazione del personale del MIPAFF di Asti, un imprenditore piemontese è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per aver posto in vendita bottiglie di vino contraffatte e prive dei previsti contrassegni di stato.
Nello specifico, il personale operante, attraverso una complessa serie di verifiche incrociate, è riuscito a dimostrare che le bottiglie non erano conformi al dichiarato in etichetta, in quanto contenevano indicazioni riferenti ad annate e tipologie di vino differenti, così come diverse erano le informazioni relative alla ditta imbottigliatrice, in una pratica finalizzata ad alzare fraudolentemente il prezzo del prodotto, traendo in inganno il consumatore.
Nel corso delle operazioni i Carabinieri hanno sequestrato oltre 1000 bottiglie di vino, per un valore complessivo di 10.000 euro.
Il NAS di Viterbo, insieme agli operatori della Stazione CC Forestale e del Servizio Veterinario dell’ASL di Viterbo, ha denunciato in stato di libertà il titolare di un’azienda agricola.
L’indagato, in qualità di custode di ovini sottoposti a sequestro cautelare, è accusato di aver violato i doveri inerenti la custodia e il benessere degli animali che gli erano stati affidati. Nel corso di un controllo, infatti, il personale operante ha accertato che il gregge era stato alloggiato in ricoveri non idonei, con alimentazione precaria, e cure così carenti da provocare il decesso di circa 150 capi. I Carabinieri, durante l’ispezione, hanno rinvenuto 33 ovini ancora in vita, ma risultati affetti da un grave stato di denutrizione e di disidratazione, in quanto privi di acqua e foraggio. Gli animali sono stati soccorsi e trasferiti presso un’altra azienda.