Carabinieri NAS: migliaia di mascherine e gel irregolari tolti dal commercio – oscurato un altro sito internet

In tutta Italia, i Carabinieri del NAS continuano a vigilare sul commercio di mascherine e gel igienizzanti. Negli ultimi giorni, infatti, i NAS di Palermo, Firenze, Padova e Napoli, hanno sequestrato un totale di ben 11.681 confezioni di disinfettante per le mani e oltre 330.000 dispositivi individuali per la protezione del viso.

In tale ambito, particolarmente incisivo è stato l’operato dei NAS di Firenze che, nel corso di due diversi controlli, ha sequestrato mascherine per un valore di mezzo milione di euro e deferito in stato di libertà una persona per frode in commercio. L’indagata, già segnalata all’Autorità Giudiziaria per manovre speculative, è stata infatti sorpresa a vendere mascherine protettive prive di marcature CE o di autorizzazione in deroga emessa da INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro).

Proseguono intanto i controlli anche sul web. Il Ministero della Salute ha ordinato ai provider italiani di procedere all’“oscuramento” di un sito internet situato all’estero. Il provvedimento fa seguito a una segnalazione inoltrata dal Reparto Operativo Carabinieri NAS i cui militari, nel corso dei loro accertamenti online, avevano scoperto che il sito offriva in vendita medicinali antivirali e antibiotici per il trattamento conclamato del COVID-19.

Il NAS di Caserta, infine, ha diffidato i sindaci di due comuni campani che, in violazione alle disposizioni dell’unità di crisi regionale, avevano avviato un programma di test a domicilio per l’individuazione del COVID-19. La migliore strategia di contenimento del virus, infatti, passa attraverso un’azione di coordinamento con le ASL territorialmente competenti e l’esecuzione di test presso idonee strutture pubbliche.

Nas: Raffica di denunce per frode – continuano i sequestri in tutta Italia

Gli accertamenti svolti dal Nas di Perugia tesi a reprimere azioni illegali nel periodo di emergenza sanitaria ha portato alla luce un ingente commercio di mascherine chirurgiche – classificate come dispositivi medici – e mascherine protettive – classificate come dispositivi di protezione individuali – corredate da certificati di conformità risultati falsi.
Tre i legali rappresentanti di altrettante società denunciati alla Procura della Repubblica di Perugia per frode in commercio, frode in pubblica fornitura e uso di atto falso, che avevano dato vita ad un giro di affari del valore di oltre 4,1 milioni di euro. Uno dei tre denunciati, da solo aveva commercializzato a privati ed enti pubblici (ospedali, Asl, Comuni, Case Circondariali) circa 1 milione e 500 mila mascherine chirurgiche importate dalla Tunisia e dalla Cina con falsi certificati di conformità.
Al momento soltanto 300 mascherine sono state rintracciate e sottoposte a sequestro penale. Sono in corso ulteriori accertamenti presso le strutture pubbliche destinatarie delle mascherine irregolari.

Il Nas di Viterbo, congiuntamente al personale dell’Agenzia delle Dogane, ha proceduto al sequestro di 13 mila mascherine classificate come dispositivi di protezione individuali, rinvenute presso un deposito all’ingrosso di medicinali e prodotti farmaceutici, con marcatura CE non conforme e recanti indicazioni fuorvianti tali da indurre in errore il consumatore sulle reali caratteristiche del prodotto. Il legale rappresentante della società, al quale sono state contestate violazioni amministrative per un importo pari a 22 mila euro, è stato segnalato all’Autorità Amministrativa.

Il Nas di Firenze ha denunciato un cittadino cinese titolare di un ingrosso di prodotti antinfortunistici, per aver venduto mascherine facciali classificati D.P.I. di provenienza cinese, riportanti in etichetta la sigla CE indicativa della locuzione China Export apposta con caratteri tali da ingenerare nel consumatore la erronea convinzione che i prodotti avessero la marcatura CE attestante la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e qualità previsti per la circolazione delle merci nel mercato Europeo. Le 1.650 mascherine rinvenute, del valore di circa 5 mila euro, sono state sottoposte a sequestro.

I NAS di Pescara, Padova e Bologna, al termine di tre diverse attività di indagine, hanno deferito tre persone all’Autorità Giudiziaria. Gli indagati sono accusati di frode in commercio per aver posto in vendita mascherine con caratteristiche diverse rispetto a quelle dichiarate in etichetta, prive di documentazione attestante le pertinenti prove tecniche effettuate o addirittura accompagnate da certificazioni completamente false. Nel corso delle indagini gli investigatori del NAS hanno sequestrato un totale di circa 60.000 dispositivi per la protezione del viso.

Il NAS di Roma, infine, nel corso di una serie di ispezioni coordinate sul territorio laziale, ha sequestrato oltre 21.000 confezioni di prodotti igienizzanti, tutte prive della prevista autorizzazione del Ministero della Salute, atta a garantire l’efficacia e la sicurezza dei contenuti.
I responsabili legali delle attività oggetto del controllo sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.

oscurato sito web che vendeva medicinali antivirali per la terapia del COVID-19 – continuano i sequestri di dispositivi irregolari

Medicinali in vendita per il trattamento sintomatico dell’HIV e in sperimentazione per il COVID-19 venduti su di un sito internet a prezzi stracciati. Questo è quanto scoperto dalla Reparto Operativo del Comando CC per la Tutela della Salute al termine di una attività info-investigativa condotta sul web per il contrasto alle nuove sostanze psicoattive e al cybercrime farmaceutico, in particolar modo nell’attuale emergenza sanitaria. Il sito internet oggetto di indagine vendeva on-line, a prezzi assolutamente accessibili, medicinali antivirali e ad azione dopante soggetti a prescrizione medica obbligatoria sul territorio nazionale. In particolare erano stati posti in offerta antivirali utilizzati per il trattamento conclamato da sindrome da HIV ed attualmente sperimentato per il COVID-19. Pertanto è stata inoltrata immediatamente la richiesta dei militari alla Direzione Generale dei dispostivi medici e dei servizi farmaceutici del Ministero della Salute che ha disposto la notifica dell’oscuramento del sito.

Il NAS di Udine, invece, al termine di un’ispezione effettuata presso una struttura sanitaria friulana, ha sequestrato 118 kit utilizzati per il prelievo siero-ematico. I dispositivi, prodotti da una ditta cinese, venivano venduti al pubblico al prezzo di 60 euro nonostante non fossero mai stati notificati al Ministero della Salute.

Il NAS di Bologna continua ad effettuare ispezioni finalizzate a individuare dei prodotti irregolari. In tale ambito, i Carabinieri emiliani hanno sequestrato quasi 11.000 mascherine prodotte in Cina e prive di indicazioni in lingua italiana.
Il titolare dell’attività commerciale è stato sanzionato per un importo di 1.032 euro, mentre il valore della merce sequestrata è di circa 30.000 euro.